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Canzone dell’ emigrante

Cantami la tua dolce nenia!
Da quando se ne andò la giovinezza
ho tanto desiderato udirne il verso,
vieni da me, dolce melodìa,
solo tu puoi ancora affascinare
il mio cuore inquieto nelle lunghe notti.

Posami sui capelli la mano sottile
e sogniamo insieme della nostra terra,
della gloria morta e della felicità.
Come una stella che vaga solitaria,
il tuo canto di fiaba,
orlerà luminoso come una fiaccola
le notti della mia angoscia.

E ponimi sul capo, proprio
la corona di rose! Ancora profuma
e sogna la sua casa, ottenebrato dal dolore.
Già sono così appassionato ed incerto,
rotto e ammalato di nostalgia,
e a casa non posso più tornare.

 

grandeindio:
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