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Berlusconi: "La crisi?, il peggio è alle nostre spalle!

Berlusconi: iniziata la ripresa
Draghi: «Riforme urgenti»
Il premier: «Il peggio della crisi è alle spalle». Poi elogia le banche: si sono comportate bene

Cari amici,

Il nostro premier trasuda di ottimismo, e cerca di iniettare la sua “visione” tutte le volte che sia possibile.

In generale, gli economisti, da sempre, sembrano essere sicuri delle loro opinioni, e fanno il possibile per esternare il loro “verbo” per infondere coraggio ed ottimismo all’ “umanità”.

In fondo l’ economia “è” un punto di vista!

Credo che se avessi i soldi di Berlusconi, pure io sarei “ottimista” e vedrei il mio futuro “roseo”.

Se, invece, avessi le “sue” cause pendenti in Tribunale, forse sarei più realista e non vedrei “comunisti” pronti ad assalirmi dietro ogni angolo.

…ma non divaghiamo!

A mio giudizio la crisi economica non è affatto conclusa, perchè i problemi finanziari e patrimoniali che l’ hanno scatenata sono ancora lì che ci guardano!

Il petrolio non può più essere prezzato soltanto in dollari, perchè la moneta USA ormai è troppo svalutata.

Non è più possibile misurare il valore prodotto dagli stati con il PIL, perchè questo metro di giudizio non consente di misurare il valore sociale della società, e nemmeno il valore dell’ ambiente naturale, che ormai è divenuto un bene economico scarso.

Le quotazioni di borsa devono perdere l’ importanza che impropriamente hanno acquisito, perchè non è possibile condizionare così pesantemente l’ attività economica delle aziende, le quali vivono in simbiosi con le società che le fanno crescere, e muoiono portandosi dietro il valore sociale della gente che ci lavora.

Questi problemi “devono” essere risolti!

Altrimenti nel prossimo futuro avremo altri stravolgimenti “imprevedibili” che condizioneranno il futuro delle prossime generazioni.

Corriere della sera

ROMA – Siamo in un momento in cui «il peggio della crisi finanziaria sembra sia alle nostre spalle e sia iniziata, sia pure lentamente, la ripresa». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, lo scrive in un messaggio inviato al presidente dell’Acri in occasione della Giornata del Risparmio.

TENUTA DELLE BANCHE – Berlusconi esprime poi apprezzamento da parte del governo per «il comportamento tenuto dal sistema bancario italiano che ha affrontato la crisi in condizioni migliori rispetto a quelle di tanti altri Paesi» e sottolinea come «la rete di protezione predisposta tempestivamente dal governo abbia rafforzato l’immunità delle banche italiane nei confronti della crisi».

NAPOLITANO – Analogamente al premier anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto pervenire al presidente dell’Acri un messaggio nel quale sostiene che «In un momento nel quale il Paese è chiamato ad un impegno straordinario per il superamento degli effetti della crisi globale e per il contenimento delle difficoltà e tensioni che si vanno producendo sul piano sociale» è necessario «ora definire le nuove regole e le necessarie misure di riforma e rafforzamento delle istituzioni internazionali».

DRAGHI – È presente invece il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi che nel suo intervento ha confermato che la caduta delle economie in tutti i Paesi del mondo si è fermata ma ha anche sottolineato i dubbi sulla stabilità della ripresa. In Italia «oggi l’urgenza è riprendere il cammino delle riforme, per riportare il Paese, negli anni a venire, su ritmi sostenuti di crescita economica, che sono anche il presidio primo della stabilità finanziaria». Draghi ricorda come l’anno scorso di fronte al repentino aggravarsi della crisi auspicò politiche di sostegno della domanda e dei redditi delle fasce deboli più colpite. «Oggi invece c’è la necessità affrontare le debolezze strutturali della nostra economia per costruire una durevole ripresa che non poggi soltanto sulle esportazioni». Poi il governatore ha parlato di disoccupazione: «In un anno, da settembre 2008 a settembre 2009, sono stati persi 650.000 posti di lavoro ed è probabile che negli ultimi mesi del 2009 ci saranno ulteriori perdite». E le imprese, aggiunge, «nel nostro sondaggio di settembre non danno indicazioni di una robusta inversione di tendenza» sul fronte degli investimenti. Draghi ha analizzato anche la normativa dello scudo fiscale: «Deve essere migliorata per dissipare ogni incertezza sugli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette da parte degli intermediari» e per ribadire «la regolare applicazione della normativa antiriciclaggio». Poi l’invito alle banche perché non allentino la guardia: «La situazione resta esposta a fragilità. Non dobbiamo trascurare i pericoli insiti in una situazione economica ancora delicata. La qualità del credito è in forte deterioramento». Il Governatore ribadisce la necessità che il sistema destini un ammontare significativo «di risorse al rafforzamento patrimoniale» e auspica che il Governo traduca in «misure concrete la disponibilità a rivedere la fiscalità sugli istituti di credito».

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